L'icona russa e la Nuova Arte

L'icona russa e la Nuova Arte

Inaugura alla Polveriera Napoleonica di Contrada Garzoni, la mostra “L'icona Russa e la Nuova Arte”. 

Grazie ad un’iniziativa congiunta della Fondazione Aquileia, del Comune di Palmanova, al sostegno delle Ambasciate della Federazione Russa presso la Santa Sede e presso il Quirinale e alla generosità di un mecenate russo, vengono esposte 36 icone provenienti dal Museo d’arte e di cultura russa Andrey Rublev e dal Museo Privato dell’Icona Russa.

Le icone esposte si collocano tra la fine del Seicento e la fine del Settecento, periodo che corrisponde al “secolo d’oro” di Palmanova. Un momento di grande vitalità e cambiamento che portò la Fortezza dall’essere una “città caserma” a diventare centro di scambi e punto di riferimento per le realtà agricole e produttive circostanti.

«Questa mostra è un progetto artistico straordinario, che mette in luce l’universalità del linguaggio iconico della rappresentazione di fede e costituisce un particolare approfondimento con la grande cultura russa» commenta il Sindaco Francesco Martines. 

La mostra ha avuto una prima tappa a Roma, nella sede di Palazzo Braschi e si presenta ora a Palmanova come seconda e ultima tappa in Italia, per celebrare l’ingresso della Città fortezza di Palmanova nel Patrimonio Mondiale UNESCO.

La presenza di questa mostra a Palmanova ricorda anche come la vicina Aquileia abbia per secoli rappresentato la Porta ad Oriente dell’Impero Romano prima e del Patriarcato poi. 

«Una vocazione pienamente raccolta - sottolinea la Presidente Debora Serracchiani - dall’intera Regione Friuli Venezia Giulia che ha coltivato una specifica capacità di dialogo e di interazione con i Paesi balcanici e ben più oltre, grazie anche all’intraprendenza di imprenditori friulani di primissimo ordine, oggi ben radicati nella Federazione Russa e nell’intera regione».

Dal 19 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018

Orario: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18

Chiuso il 25 dicembre 2017 e il 1 gennaio 2018.

Ingresso libero.

Per ulteriori informazioni vai sul sito della Fondazione: link

 

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