Grado città balneare

Grado città balneare

Il 26 agosto inaugura la mostra presso la Casa della musica in Piazza Biagio Marin

Realizzata grazie alla collaborazione del Dipartimento di studi umanistici dell’Università degli studi di Trieste e del Comune di Grado e curata dal prof. Massimo De Grassi, l’esposizione intende ripercorrere le vicende urbanistiche ed edilizie dell’isola di Grado dagli anni della nascita della sua vocazione curativa e turistica fino al nuovo millennio, tenendo inoltre conto dei nuovi interrogativi che oggi accompagnano le funzioni e il destino delle città balneari, a cominciare dall’utilizzo del territorio.

La nascita di Grado come località balneare e curativa si fa risalire al momento in cui, tra il 1872 e il 1873, il pediatra fiorentino Giuseppe Barellai inizia a costruire un ospizio marino destinato a bambini affetti da debolezze organiche e malattie articolari e ossee. In seguito, per il «borgo di pescatori» si profilerà un lento ma costante sviluppo: nel 1892 l’isola viene iscritta nell’elenco ufficiale dei luoghi di cura dell’impero austro-ungarico dopo che due anni prima era stato costruito il primo stabilimento sul mare.
La vocazione balneare della cittadina ne accompagnerà e determinerà la crescita. La nuova città si costruirà quindi per parti, tramite successive bonifiche che strapperanno via via sempre nuovi terreni alla laguna fino a raggiungere il perimetro attuale, radicalmente più esteso e variegato.

Quali siano i destini dell'isola e di uno sviluppo che non debba per forza passare attraverso la cementificazione del territorio e non, per esempio, su percorsi di valorizzazione naturalistica, sono interrogativi aperti: solo un’adeguata conoscenza del passato può consentire di affrontarli con la dovuta serenità.

Link al depliant
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle 19.30 alle 22.30 fino al primo ottobre

Contatti:
Prof. Massimo De Grassi, Dipartimento di Studi Umanistici - Università di Trieste
Tel: 040/558.4444 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Prof. Paolo Quazzolo, Dipartimento di Studi Umanistici - Università di Trieste
Tel: 040/558.4365 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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